Il fotovoltaico in barca: una soluzione green e funzionale

Una delle caratteristiche più ricercate, quando si acquista una barca, consiste nella possibilità di percorrere ampie distanze in poco tempo. Ciò è dovuto, di solito, a un buon alternatore del motore: il problema è che tale elemento è spesso inquinante, nonché rumoroso e quindi fastidioso per l’habitat marino.

Per risolvere queste difficoltà sono stati ideati metodi più “verdi” e silenziosi, come i pannelli fotovoltaici e i generatori eolici. In questo caso, noi ci soffermeremo sul fotovoltaico in barca – un sistema che si basa sull’energia del sole per far muovere il mezzo di trasporto.

Come funziona questo meccanismo? Ve lo spieghiamo in termini semplici: i fotoni dei raggi solari attivano gli elettroni di specifiche celle al silicio, le quali compongono appunto i pannelli fotovoltaici. A loro volta, le celle fotovoltaiche sprigionano un flusso di elettricità che causa lo spostamento della barca.

Un tempo si adoperavano altri materiali, come il cadmio, per la realizzazione delle celle; invece attualmente il più diffuso è proprio il silicio, economico e sicuro per l’ambiente. Esso viene usato per la creazione di blocchi, che formano le suddette celle dei pannelli fotovoltaici.

Le dimensioni dei pannelli fotovoltaici

Una domanda frequente, alla quale vogliamo rispondere subito, è la seguente: quanto sono grandi questi pannelli?

Non tutti possiedono una barca molto vasta, ed è tipica la preoccupazione in merito alle misure dell’impianto. Sarà ingombrante? Riuscirò a installarlo sulla mia imbarcazione senza occupare tutto lo spazio?

Per fortuna, uno dei vantaggi è che le dimensioni dei pannelli sono molto variabili. Cambiano a seconda del modello, della tipologia e dell’efficienza energetica del prodotto. Comunque, in linea di massima, possiamo considerare 1 dm” ogni 2 W: a 100 W corrispondono 50 dm”, 50x100 cm. Su questa base è facile capire quanto saranno estesi i vostri pannelli.

I fattori da valutare prima dell’acquisto

Se volete optare per il fotovoltaico in barca, dovete riflettere su una serie di aspetti.

Per cominciare, ogni quanto vi servite della vostra imbarcazione? Tutte le settimane, a cadenza mensile, nei weekend? Se impiegate spesso la barca, allora saranno necessari dei pannelli contraddistinti da elevata efficienza energetica.

Bisogna calcolare i consumi di bordo, che dipendono dall’elettricità sfruttata per il movimento, dall’illuminazione, da elettrodomestici come la lavatrice e il frigo, dal pilota automatico, dalla radio e così via. Da questa stima si evince il pannello più adatto alle singole circostanze.

Anche le misure, che già abbiamo citato, sono da tenere a mente. Dovete esaminare i centimetri disponibili sulla barca, e scegliere l’articolo più indicato per il mezzo.

Pannelli amorfi, monocristallini e policristallini

Per rendervi più semplice la selezione dei pannelli giusti, desideriamo illustrarvi le differenze tra quelli amorfi, quelli monocristallini e quelli policristallini.

I pannelli fotovoltaici amorfi sono i meno costosi e i più sottili. Sono perfetti per gli scafi piccoli, e per coloro che si dedicano alla navigazione di tanto in tanto; le loro performances non sono altissime, ragion per cui sono suggeriti per un utilizzo saltuario della barca.

Un pannello amorfo è ricavato con un procedimento ben preciso, che consiste nello “spruzzare” del silicio su un supporto. Con questa tecnica si ottengono pannelli flessibili, leggeri e persino pieghevoli. Questi sono i motivi principali per cui alcuni li preferiscono.

Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici monocristallini, si tratta di quelli con la maggiore resa energetica. Per la loro fabbricazione si usa il puro silicio cristallino: ne derivano prestazioni notevoli, e anche la spesa sarà più significativa. I pannelli in questione sono rigidi e composti da uno “scheletro” di lega coperto da una lastra cristallina, talvolta con un involucro esterno di resina o materiali plastici.

I pannelli monocristallini hanno dei difetti, per esempio il fatto che il rendimento cala se la cella si trova all’ombra o se fa molto caldo. Tuttavia la qualità è sempre elevata: questi pannelli sono un must per i navigatori incalliti!

Infine, i pannelli fotovoltaici policristallini sono meno omogenei perché i cristalli di silicio vanno in più direzioni. Rispetto ai monocristallini funzionano meglio all’ombra e in caso di afa, sono più economici ma meno longevi e performanti.

Questi sono i più importanti tipi di pannelli fotovoltaici. Decidete a seconda delle vostre necessità e del vostro budget.

Come fissare un pannello fotovoltaico

Parlando del fotovoltaico in barca, vediamo a questo punto come montare i pannelli.

Soprattutto se si adoperano quelli monocristallini, è essenziale evitare le zone d’ombra: attenzione ad aree come la tuga, dove il pannello rischia di risentire dell’ombra dell’albero e del boma.

Due ottime soluzioni sono le draglie e il pozzetto. Alcuni installano il pannello su un roll-bar sul pozzetto, il che è molto pratico anche se un po’ antiestetico. Altri prediligono le draglie, per orientare il pannello fotovoltaico verso il sole con apposite cimette. Potreste anche sistemare il pannello sul bimini o su una tenda parasole, specialmente se i materiali sono flessibili.