Emergenza migranti: Medici Senza Frontiere e i soccorsi in mare

Fra le numerose missioni in cui sono impegnati gli uomini e le donne che lavorano per Medici Senza Frontiere ci sono anche le attività di ricerca e di soccorso in mare. Il riferimento geografico è rappresentato dal Mediterraneo centrale, una zona decisamente critica e di fondamentale importanza per le traversate spesso mortali di cui si rendono protagonisti giovani uomini provenienti dal continente africano. Le poco avvedute politiche europee hanno un costo significativo in termini di vite umane spezzate, dal momento che gli Stati del Vecchio Continente tendono a sottrarsi alle proprie responsabilità, soprattutto per ciò che concerne il coinvolgimento in un proattivo meccanismo di soccorso e, ancor prima, di ricerca. Ne discende una lacuna consistente che viene colmata dalle organizzazioni non governative, che però sono lasciate sole.

I numeri di una tragedia

A partire dal 2014 per arrivare ad oggi, oltre 26mila persone sono morte o risultano disperse dopo aver effettuato un tentativo di attraversare il mar Mediterraneo. Queste sono le cifre ufficiali, ma tutto lascia pensare che in realtà il numero di vittime sia decisamente più elevato, a causa di tanti naufragi che non vengono dichiarati e che quindi in un certo senso sono invisibili.

Le attività di Medici Senza Frontiere

Dal 2015 a oggi, Medici Senza Frontiere ha prestato assistenza a più di 88mila persone in mare. In questo dato sono comprese sia le persone che sono state salvate, sia quelle che sono state trasferite su imbarcazioni gestite da Medici Senza Frontiere una volta salvate da altre navi. Il sito web dell’organizzazione mette a disposizione una mappa interattiva che permette di verificare e consultare i più importanti dati operativi che riguardano le operazioni di ricerca e di soccorso. Tutte le operazioni sono posizionate da un marcatore sulla mappa: è sufficiente selezionare il marcatore per accedere a una vasta gamma di informazioni, come per esempio il numero di persone che sono state soccorso, la nave che è stata usata, il porto di partenza, la data in cui è avvenuto l’intervento di soccorso, la durata dello stesso, la rotta che è stata seguita, il porto di sicurezza e, infine, indicazioni più generali relative alla situazione sanitaria che è stata riscontrata a bordo.

La condivisione dei dati operativi

Per visualizzare i dati operativi e le attività di ricerca e soccorso si può fare affidamento su grafici che consentono di scoprire informazioni importanti, come per esempio il numero totale di operazioni che sono state effettuate e quello delle persone soccorse, ma anche le modalità con le quali le operazioni di salvataggio sono state avviate. Non solo: i grafici permettono di scoprire anche il coinvolgimento delle varie navi e di conoscere quali porti di sicurezza sono stati indicati per consentire gli sbarchi. Fino ad oggi Medici Senza Frontiere ha portato a termine circa 800 operazioni di ricerca e soccorso. Le operazioni in genere iniziano nel momento in cui le imbarcazioni di soccorso identificano una situazione di pericolo o se questa informazione proviene da altre organizzazioni.

Perché donare a Medici Senza Frontiere

Anche per svolgere queste operazioni, Medici Senza Frontiere ha bisogno delle donazioni provenienti dai privati: ogni contributo è prezioso in tal senso. Se hai deciso di destinare il cinque per mille per  fare del bene, scegli Medici Senza Frontiere indicando il suo codice fiscale nel riquadro apposito in fase di dichiarazione dei redditi: in questo modo avrai la possibilità di versare una quota delle tue imposte a questa organizzazione, e aiuterai il suo staff a pianificare le missioni e le attività in maniera più efficace. Donare il 5x1000 non costa niente: è un gesto del tutto gratuito.