Quanti tipi di ormeggio esistono?

Coloro che vogliono vivere in barca o, comunque, fare un lungo viaggio sulle acque, devono informarsi su una serie di elementi. Tra questi citiamo i tipi di ormeggio.

L’ormeggio è un’operazione molto delicata, finalizzata ad assicurare il mezzo di trasporto a una presa solida. Questo intervento è indispensabile per fermarsi dopo la traversata, per riposarsi o per fare un giro sulla terraferma in cerca di alimenti o di determinati servizi.

Non è facile eseguire l’ormeggio in maniera perfetta. Esso è infatti composto da più step, che richiedono una certa preparazione preliminare. Ovviamente, maggiore è la pratica, migliori saranno i risultati!

Quali sono, dunque, gli ormeggi più diffusi? Ve ne parleremo in modo approfondito, affinché possiate avere una panoramica più chiara sull’argomento. Questi sono i dettagli tecnici da assimilare prima di intraprendere un’escursione in barca, insieme per esempio alle principali tipologie di ancora, di imbarcazione, di vela e così via.

Per trascorrere giorni e giorni sull’oceano non basta avere entusiasmo e desiderio di avventura. È fondamentale raccogliere dati e nozioni utili per fronteggiare al meglio tutte le difficoltà. Ogni genere di ormeggio ha i propri pro e contro, ed è adeguato a circostanze ben precise.

Ormeggio di prua

L’ormeggio di prua è noto anche come ormeggio francese. Come si intuisce dal nome, si svolge con la prua rivolta in direzione della banchina.

Questo ormeggio è molto apprezzato dai principianti, poiché è con ogni probabilità il più semplice. Si effettua direttamente, senza la necessità di invertire la posizione del mezzo in vista della sosta.

Un piccolo lato negativo è il seguente: dovrete capire come scendere dalla barca, dato che è essenziale farlo dalla prua – che non sempre è attrezzata a tale scopo, con passerella ecc. Risolto questo intoppo, però, avrete l’opportunità di ormeggiare senza alcun problema.

Tra l’altro, l’ormeggio di prua è una valida soluzione per gli amanti della privacy. Questo perché la sezione interna dell’imbarcazione sarà nascosta a tutti coloro che passano nei dintorni sulla banchina. Il medesimo discorso si applica al pozzetto.

Ormeggio di poppa

Tra i più diffusi tipi di ormeggio rientra anche quello di poppa.

Anche questo è classico, ed è quello che rende più agevole la discesa dalla barca. Il punto di accesso, del resto, è situato proprio nei pressi della poppa. Si procede in questo modo: ci si avvicina alla banchina in retromarcia, con la parte posteriore dell’imbarcazione, e si lanciano poi le cime che saranno fissate alle bitte (le colonne basse tipiche dei porti).

Questo ormeggio, come potrete immaginare, è un po’ più complesso di quello di prua – poiché ci si muove all’indietro. Non è consigliato a coloro che sono alle prime armi, per cui è preferibile l’ormeggio alla francese. La reale difficoltà consiste negli eventuali venti laterali, che talvolta con le loro raffiche spingono il mezzo e complicano leggermente l’attracco.

Un suggerimento: se optate per l’ormeggio di poppa, prestate molta attenzione al calcolo dello spazio disponibile. Dovrete avere diversi metri liberi per la manovra. Chiaramente è importante non colpire le barche vicine con la deriva!

Ormeggio all’inglese

Il terzo ormeggio che vi proponiamo è quello all’inglese. Questo non avviene né di prua né di poppa, bensì di lato: alla banchina aderisce uno dei lati dell’imbarcazione.

Chi propende per l’ormeggio all’inglese deve avere con sé un elevato numero di parabordi, specialmente se la risacca è intensa e sul ponte non vi sono “corpi morti”. Sono basilari le cime di ormeggio di poppa e di prua, a cui tuttavia vanno abbinati dei traversini appositi. Essi servono a scongiurare un eccessivo avvicinamento della prua e della poppa alla terraferma.

In linea di massima, l’ormeggio all’inglese è più raro rispetto agli altri due – soprattutto in Italia. I porti della nostra penisola, infatti, sono spesso affollati e non permettono tale manovra. Anche per questo motivo è indispensabile informarsi sulla struttura e sull’ampiezza del porto prima dell’ormeggio.

Qualche altro consiglio per l’ormeggio

Dopo avervi parlato dei tipi di ormeggio, vi forniamo dei consigli utili per eseguire bene questa operazione.

Per cominciare, non abbiate fretta: l’ormeggio va effettuato lentamente, per non sbagliare e per non rischiare di danneggiare il mezzo di trasporto con urti o altro. Valutate con cura la virata della barca, e controllate costantemente che non ci siano slittamenti di sorta.

Tra gli attrezzi da portare vi sono i parabordi, le cime e le molle. Queste ultime sono elastici che proteggono la barca dal moto delle onde. I parabordi sono ammortizzatori fondamentali per la sicurezza, e devono essere minimo 6; le cime di ormeggio sono volte a collegare l’imbarcazione a un pontile.

Scegliete sempre un punto che dia riparo alla vostra barca, il più confortevole che siete in grado di individuare. Una volta completato l’ormeggio, non allontanatevi subito: fate dei check, monitorando le condizioni dell’ancora e verificando che essa sia ben agganciata. Questa analisi sarà più facile se le acque sono basse.