Cosa vedere a Procida, l’isola più caratteristica del golfo di Napoli

Mai come quest’anno si è sentito parlare dell’isola di Procida, che finora aveva sonnecchiato beatamente tra le braccia del Tirreno lasciando brillare le sue sorelle maggiori Capri e Ischia.

Eppure ora il suo nome appare ovunque; serie Tv, siti di viaggio, articoli che compaiono in tutte le testate giornalistiche nazionali e non, accendono i riflettori su questa piccola realtà di pescatori che sembra non risentire minimamente dell’eco della notorietà che lentamente va acquistando.

Probabilmente il fatto di essere stata scelta come capitale della cultura 2022 ha contribuito in maniera importante a questa escalation di visibilità che sembra volerla investire.

Eppure nulla è cambiato in questa terra: le giornate si svolgono sempre all’insegna della calma, le barche e le reti continuano a colorare il porto mentre i profumi di limoni e aranci riempiono l’aria.

E a dipingere gli orizzonti, se cercate di capire cosa vedere a Procida, ci sono sempre le allegre case di Marina Corricella, l’elegante imponenza di Palazzo d’Avalos e le mura di Terra Murata, ad accogliere i turisti la cordialità degli abitanti di Marina Grande e, a regalare loro le meraviglie della natura, le numerose spiagge e la piccola isola di Vivara.

Marina Grande

Punto di approdo di traghetti e aliscafi, Marina Grande sin da subito riesce a conquistare i turisti ignari delle tante meraviglie che Procida sa offrire. Lasciatosi alle spalle il golfo di Napoli, le prime cose che appariranno al loro sguardo curioso saranno i colori delle abitazioni dei pescatori, tra le quali, imperiose, svettano le merlature di Palazzo Montefusco.

Possiamo definirla come il centro economico e sociale di Procida. Tra le sue vie sono numerosi i negozietti di souvenir e i ristoranti che offrono deliziosi manicaretti. Nei pressi del porto è possibile noleggiare auto, scooter, biciclette, taxi e simpaticissimi microtaxi che condurranno gli interessati a scoprire ogni angolo di questa splendida isola.

Essendo lo snodo commerciale del luogo, verrebbe naturale immaginarla caotica e trafficata, piena di rumori fastidiosi e dei tipici odori sgradevoli dei gas di scarico delle auto.

E invece nulla di tutto questo.

Nonostante il flusso turistico in costante aumento, Marina Grande, come del resto ogni angolo di Procida, mantiene il suo status quo, il fascino del silenzio che si mescola alle melodie del mare e ai canti dei pescatori della zona.

Le campane della chiesa di Santa Maria della Pietà scandiscono le ore che qui scorrono lente, sonnacchiose, prive di ogni traccia di quello stress che ormai è onnipresente nelle giornate dei più.

Terra Murata

Visitare Procida senza inoltrarsi tra le vie di Terra Murata non avrebbe senso.

Le sue mura medievali si ergono maestose nel punto più alto dell’isola, custodendo tesori come Palazzo d’Avalos, l’abbazia di San Michele Arcangelo, e la casa-museo di Graziella.

Ai suoi piedi, invece, è l’antico borgo di Casale Vascello a caratterizzare il paesaggio, con la sua caratteristica architettura con richiami arabi, simbolo dell’influenza che tale popolo esercitò nel suolo procidano.

Palazzo d’Avalos

Questo edificio, che domina sull’intera isola, fu fatto costruire intorno al XV secolo dagli allora signori di Procida per difendersi dagli attacchi dei saraceni. Ne fecero una dimora signorile di tutto rispetto, circondata da splendidi giardini che ancora oggi profumano l’aria con le loro bellissime rose.

Il panorama che si può ammirare dai suoi terrazzi e dalle sue finestre riesce ad ammutolire chiunque con la sua immensità, in grado di  imporre un religioso silenzio che solo al mare e al canto della natura è consentito invadere.

Abbazia di San Michele Arcangelo

Questa chiesa, dedicata all’Arcangelo Michele, è il nucleo religioso dell’isola.

Nasce come piccolo convento nel 1200, successivamente abbandonato a causa delle incursioni saracene.

I diversi interventi architettonici che si succedettero col passare del tempo modificarono completamente il suo aspetto, trasformando l’iniziale piccolo luogo di culto in una delle più belle chiese dell’intero meridione.

Consta di un piano terra e uno sotterraneo, che si sviluppa su tre livelli e nel quale trova spazio un ricco complesso museale.

È tanta la riconoscenza dei procidani nei confronti di san Michele che hanno eletto patrono dell’isola.

Ogni anno, l’8 di maggio, la statua che lo rappresenta viene portata in processione per le strade del centro storico in ricordo del miracolo che salvò questa terra da una delle più temibili invasioni saracene.

Marina Corricella

Se avete bisogno di evadere, anche se solo per qualche ora, dal caos del mondo le strade di Marina Corricella sono l’ideale.

Nessuna macchina può circolarvi, non esistono vie di accesso ai mezzi a quattro ruote. Si può entrare nel suo mondo colorato e silenzioso solo attraverso diverse rampe di scale situate in più punti del borgo, oppure ci si può arrivare in barca.

Sembra un luogo fuori dal tempo.

Qui non esistono le corse, ma solo una grande calma cullata dallo sciabordio delle onde che si infrangono sulla battigia che custodisce barche variopinte. Nel continuo dialogo tra mare e terra che si intesse continuamente in questo piccolo borgo, la voce dell’uomo si inserisce rispettosamente, cercando di armonizzarsi col resto del creato.

È da questo chiacchiericcio silenzioso che nasce la pace, quella vera, che chiunque decida di entrare nel mondo della Corricella non può fare a meno di intendere.

Le spiagge di Procida

Essendo un’isola, a Procida non potevano mancare le spiagge. Sono di origine vulcanica e quindi caratterizzate da granuli scuri che si stagliano nel blu del cielo e del mare. Intorno ad esse il verde della natura, che non manca mai di essere protagonista in quest’isola amata dal silenzio.

Peculiarità delle spiagge di Procida e di non risultare mai troppo affollate.

Principalmente sono frequentate da famiglie con bambini, come nel caso della spiaggia della Silurenza, di quella di Ciraccio e della Chiaiolella, che garantiscono sicurezza ai genitori più apprensivi grazie alla limitata profondità dei fondali nei pressi della riva.

Ma ci sono pure quelle dove è possibile godere di attimi di assoluto relax, dove è solo il mare a parlare.

Sono quelle un po’ più faticose da raggiungere, come la spiaggia della Chiaia che, con i suoi 180 gradini, è l’ideale che per chi cerca un angolo tutto per sé.

Ma parlando delle spiagge di Procida non si può non nominare la spiaggia del Postino, scelta da Massimo Troisi per girare il suo capolavoro cinematografico; è sempre meta di un turismo rispettoso, che magari vuole immergersi nella magia di uno dei film italiani più visti al mondo grazie alla bravura degli interpreti ma anche alla meraviglia della cornice che lo ha accolto.

Isola di Vivara

Vivara è un’oasi incontaminata, unita a Procida da un peculiare ponte transitabile solo dai pedoni. Qui la natura sa esprimersi al massimo, disinteressandosi della presenza dell’uomo che occasionalmente decide di calpestare il suo suolo.

La sua bellezza selvaggia e il suo mare limpido e pullulante di vita hanno fatto sì che venisse dichiarata riserva naturale statale.

Visitarla non è sempre possibile, ma chi riesce a farlo torna indietro sempre con addosso un po’ di nostalgia, perché è difficile trovare altrove un angolo dove la natura si esprime al 100 % ingabbiata com’è dalle esigenze di noi umani.

Conclusioni

Arrivare a Procida risulta più semplice di quanto si pensi. Da Napoli e da Pozzuoli traghetti e aliscafi partono a tutte le ore con direzione questa splendida perla del Tirreno.

Qualunque sia il mezzo che si sceglierà di utilizzare non si deve dimenticare di ammirare il panorama che si mostrerà appena i suoi borghi caratteristici prenderanno forma. La magia di Procida, infatti, comincerà a manifestarsi sul ponte di quelle imbarcazioni che hanno la fortuna di lambire le sue coste. L’unico modo per gustarla davvero è osservarla in silenzio, rispettando i suoi tempi: è solo di questo che ha bisogno per brillare!