Jutland Danimarca, un paesaggio costiero in perenne evoluzione

Lo Jutland è la penisola più settentrionale della Danimarca, l’ultima costa bagnata dal Mare del Nord: dune di sabbia, panorami selvaggi, spiagge bianche, piccoli borghi di pescatori si alternano a formare un paesaggio da favola. Lo stesso Hans Christian Andersen, il celebre scrittore di fiabe danese, lo riteneva un luogo di grande ispirazione e qui si recava a scrivere le sue opere più famose.

Qua, con l’aiuto di vento, sabbia e mare Madre Natura fa da padrona: correnti marine che si scontrano, dune mobili in continua evoluzione, paesaggi che mutano di forma e di colore, lunghe ore di luce che rendono questa regione ancora più magica e affascinante.

Grenen, dove Mar Baltico e Mare del Nord si incontrano

Il punto più suggestivo ed emblematico dello Jutland è Grenen, la lingua di sabbia all’estremità nord della Danimarca, dove Mare del Nord e Mar Baltico si incontrano e si scontrano. Il flusso ondoso dei due mari si incrocia formando un scia dai colori spettacolari e bagnando e modellando in continuazione il lembo di costa sabbiosa, che si allunga verso Norvegia e Svezia. Le acqua del Baltico e Mare del Nord si toccano senza miscelarsi fra loro: ognuno mantiene le sue caratteristiche, dalla salinità, alla densità e alla temperatura senza contaminarsi a vicenda.

Per raggiungere la punta sabbiosa di Grenen e poter ammirare questo suggestivo incontro-scontro fra Mar del Nord e Mar Baltico, è a disposizione dei turisti un grosso autobus trainato da un trattore, unico mezzo che può agevolmente percorrere la spiaggia. Giunti a destinazione si può passeggiare lungo la lingua sabbiosa e ammirare gli strepitosi colori e i giochi d’acqua naturali della scia schiumosa che si forma alla congiunzione dei due mari.

Skagen, fra studi naturalistici e artistici di cielo e luce

La linea di costa dello Jutland Danimarca, sia sul versante del Mare del Nord che su quello del Mar Baltico, è in continuo mutamento. Per questa ragione, più o meno ogni 100 anni, si rende necessario la costruzione di nuovi fari. Alcuni di questi non sono più in funzione e altri ancora, sono ormai ritenuti più monumenti nazionali, che strutture al servizio dei naviganti. Uno di questi, ad esempio, è lo storico Faro Grigio di Skagen, oggi uno dei siti più importanti d’Europa per lo studio della migrazione degli uccelli.

Skagen è la cittadina danese più a nord, un meta turistica molto frequentata da semplici visitatori, da appassionati di vela e nautica, ma anche da artisti provenienti da tutto il mondo. Qui è nata, verso la fine dell’Ottocento, la Scuola di Skagen, una colonia di pittori, vicini al movimento impressionista, che trovarono questa zona ideale per studiare la luce e le sue innumerevoli e continue variazioni. Skagen è infatti la città dello Jutland Danimarca con più ore di luce solare, durante i mesi estivi. Le opere di questi artisti, fra cui i quadri di Anna Ancher – massima esponente di questa scuola, sono esposti nel museo cittadino.

Dune mobili, fari sepolti e chiese insabbiate

La natura delle coste dello Jutland Danimarca, in perenne mutazione, rende questa regione danese veramente spettacolare e fa sentire il visitatore a stretto contatto con elementi e energie primordiali. Si percepiscono queste sensazioni, camminando lunghe dune sabbiose che cambiano continuamente di forma e dimensione, dove pare di essere in mezzo a un deserto tropicale, più che in un paese del Nord Europa.

Il fenomeno delle dune mobili, spostamento di banchi di sabbia dalla costa all’entroterra per circa 15 metri all’anno, è ancora più evidente presso Lønstrup, dove il faro, alto oltre 23 metri, nel corso dei decenni, è stato quasi completamente inghiottito dalla rena. Questo ha fatto di questo luogo, uno delle mete più particolari e suggestive di chi visita le spiagge della penisola dello Jutland. Stesso destino è toccato a San Lorenzo di Skagen, ormai conosciuta come la “Chiesa insabbiata”. Qui, a partire dal 1600, la sabbia si è inghiottita un intero villaggio, la chiesa e una fattoria poco distante. Ad oggi svetta solo la sommità e il tetto dell’edificio, altra meta di interesse turistico ed escursionistico di un certo rilievo.