Trebisacce: la Trapeza sullo Ionio che fa da trapezista sul suo dolce pendio in altura
(Foto Wikipedia)
Giochi a fare l’equilibrista quotidianamente? Allora passa da Trebisacce. E ti senti a casa. Già perché questo borgo in provincia di Cosenza pare esattamente un trapezista in equilibrio su di un dolce pendio in altura.
A chi di noi non capita di improvvisarsi giocoliere nelle giornate piene? Come vedi, c’è un borgo per ogni anima. E Trebisacce incarna appieno lo spirito di coloro i quali hanno imparato a prendere la vita dal verso del circo.
Abbiamo scelto dedicare questo approfondimento a Trebisacce per la sua identità marinara che, al contempo, ben si colloca tra mare e montagna. Ti invitiamo alla scoperta di un luogo armonico, che sa svelare la propria originalità con garbo, eleganza e vitalità.
Trebisacce è una ricetta perfetta in grado di amalgamare storia, natura e cultura. Ed a conferirle un tocco pregiato ci pensa la brezza dello Ionio. Dunque, che ne dici di mescolare gli ingredienti turistici insieme a noi?
Indice
- Trebisacce: cosa intendiamo con il termine Trapeza?
- Trebisacce: a quando risalgono le prime tracce umane?
- Trebisacce: scopriamo alcuni siti storici di valore
- Trebisacce: prendiamo una boccata d’aria tra montagna, mare e giardino
- Trebisacce: un borgo dalle tradizioni originali e divertenti
- Trebisacce e la generosità dei frutti elargiti sia dalla terra che dal mare
- Trebisacce: cosa si gusta al tavolo della Trapeza?
Trebisacce: cosa intendiamo con il termine Trapeza?
Se andiamo alle origini del toponimo di Trebisacce, si svela a noi uno scenario, per così dire, grammaticale. Di fatto, consultando I Borghi Più Belli d’Italia, cosa scopriamo? Che vi sono due interpretazioni plausibili.
L'origine di Trebisacce più accreditata è quella data dai Greci, con il termine Trapezakion, ossia “tavoliere”. Poiché la città si trova in cima ad un’altura in ripiano. Mentre, in base all’altra interpretazione, il toponimo sarebbe opera dei Bizantini. In entrambi i casi, il comun denominatore è il piccolo altopiano su cui sorge Trebisacce, divenuto un avamposto difensivo.
A cosa è dovuta la sua funzione strategica? Alla collocazione geografica di Trebisacce, in quanto il Comune si affaccia sullo Ionio, circondato dalla fertile Piana di Sibari e dalle montagne del Parco Nazionale del Pollino.
E come si giunge alla denominazione attuale? È la lingua autoctona del borgo ad assegnare al luogo il toponimo di Trebisacce.
Trebisacce: a quando risalgono le prime tracce umane?
Il borgo di Trebisacce si racconta attraverso gli scavi archeologici. E questi che cosa testimoniano? Il ritrovamento delle prime tracce umane risalenti al Neolitico. Mentre i reperti degli insediamenti proto-urbani risalgono all’età del Bronzo.
Inoltre, sono emerse le ceramiche micenee, a prova dei contatti con la civiltà egea. Pertanto, in questo periodo storico si è sviluppata una fitta rete commerciale. Vi giungono anche altri popoli, quali Enotri e Italici, la cui sinergia dà vita a Sibari, nel 720 a.C., trasformando Trebisacce in un avamposto sia agricolo che commerciale.
La storia del borgo cosentino vede l’avvicendarsi di incursioni e dominazioni. Anche Trebisacce è interessata dal fenomeno della migrazione verso l’America. Poi, nel Novecento, le cose cambiano. Il Comune si ripopola e l’economia rifiorisce. Quest'ultima prospera grazie alle coltivazioni di agrumi e ulivi.
Oltre all’agricoltura, l’altra attività produttiva è la pesca, trattandosi appunto di un borgo marinaro. A maggior ragione, a partire dagli anni ‘70, si assiste all’incremento del turismo balneare.
Trebisacce: scopriamo alcuni siti storici di valore
Se ti rechi a Trebisacce, ti suggeriamo di cominciare dal Monumento ai Caduti e Obelisco. Perché? Questo sito rappresenta un momento importante nella vita del paese. Pensa che tale monumento è stato costruito nel 1929 e inaugurato l’anno successivo. Dove si trova? Nella piazza, quale punto di passaggio nonché di incontro tra la parte storica e quella marittima.
Per gustare la personalità agricola di Trebisacce, è bene visitare il Museo “Ludovico Noia” dell’arte olearia e della Civiltà. Sappi che questo posto è nato in qualità di frantoio. E lo trovi nel Centro Storico della città. Al suo interno vengono custoditi gli attrezzi per la molitura delle olive, ovviamente. Ma anche altri oggetti di uso quotidiano, appartenuti alla comunità contadina.
Trebisacce: prendiamo una boccata d’aria tra montagna, mare e giardino
Senti l’aria di montagna? Ebbene, ci troviamo in prossimità del Monte Mostarico che dominando su Trebisacce, si estende tra:
- Piana di Sibari
- Golfo di Corigliano
- Monte Pollino
- Altopiano montuoso della Sila.
Se sulla pelle avverti la salsedine, non è insolito. Come già accennato prima, qui il paesaggio è variegato. Quindi puoi passeggiare sul Lungomare, da cui sventola la Bandiera Blu. Il Comune di Trebisacce è stato insignito di tale riconoscimento per la cura scrupolosa e l’inclusività della sua spiaggia. Infatti, per godere della balneazione, vi sono tutti i servizi indispensabili.
E dal mare passiamo al Giardino di Trebisacce. Parola d'ordine? Accesso consentito in bicicletta o a piedi. La zona è tutelata apposta per fornire il comfort durante la visita dei suoi itinerari.
Trebisacce: un borgo dalle tradizioni originali e divertenti
Ti consigliamo alcuni eventi da non perdere a Trebisacce. Si sa, le feste religiose sono molto radicate nel meridione. Tuttavia, in questo capitolo, guardiamo a delle festività adatte a tutti i gusti.
L'ultima domenica di ogni mese, a Trebisacce si svolge il cosiddetto Mercato di fine mese. La tradizione mercatale è nota in tutte le località più remote del Bel Paese. E nemmeno questa si smentisce. Questo mercato rientra tra i più antichi e suggestivi della Calabria. Addirittura, di importanza regionale. Facciamo un salto? Troveremo sicuramente qualcosa di bello.
Un altro appuntamento stellare è quello della Notte Bianca. Quando si tiene? Se ci tieni, recati sul Lungomare di Trebisacce nelle notti d’estate. Qui si organizza l’intrattenimento rivolto a tutte le fasce d’età. Tra giochi per i bambini e movida notturna. I sensi vengono appagati dall'atmosfera ricolma di luci, musica e gioia. Il tutto è scandito dalle romantiche stelle.
Trebisacce e la generosità dei frutti elargiti sia dalla terra che dal mare
Chiunque conosca Trebisacce, apprezza un agrume prelibato di questa terra genuina: l’Arancio Biondo Tardivo. Parliamo di una varietà autoctona del territorio, particolarmente ricercata per la sua dolcezza ed il suo profumo aromatico. Già dal nome possiamo intuire che questo frutto cresce e matura in base ai suoi tempi, seppur tardivi. Anzi, tale maturazione lenta e graduale ci permette di gradire la sua particolare freschezza.
Tra i prodotti tipici della Calabria citiamo la Nudicella. Cos'è? La sardella calabrese, altresì nota come rosamarina. Comunque, a Trebisacce essa viene chiamata Nudicella. Si tratta di un piatto tradizionale preparato nelle zone dell’Alto e del Basso Ionio, della provincia di Cosenza. Le sarde vengono condite con peperoncino rosso, dolce o piccante, anche macinato.
Tra i frutti elargiti del mare di Trebisacce vi sono le Alici sotto sale. Queste si prendono la scena, data la loro origine antichissima. Infatti, la conserva delle Alici sotto sale risale alla cucina degli antichi romani. Essi, poi, erano particolarmente avvezzi ai piatti a base di pesce, tanto da inventare il Garum, pervenuto fin ai giorni nostri. Cioè? Una salsa dapprima elaborata con le interiora ittiche poi condita con spezie e sale. Naturalmente, il profumo emanato dal Garum è pungente.
Trebisacce: cosa si gusta al tavolo della Trapeza?
Tra le ricette tipiche di Trebisacce ne citiamo due dalla personalità ittica, ovviamente. Cominciamo dagli Spaghetti alla Trebisaccese. Questo è un piatto divorato nelle aree costiere. Gli ingredienti principali sono: le alici ed il pesce azzurro.
Mentre, l’altra ricetta riguarda le Seppie “scattuliate”. Tale piatto è notoriamente della zona di Trebisacce, poiché porta il nome in dialetto per metà. Infatti, cosa si usa per preparare le Seppie “scattuliate”? Anzitutto, si pescano le seppie fresche, donate dal Mar Ionio. Dopodiché, esse vanno soffritte nell'olio e insaporite con aglio e peperoncino.
Trebisacce ti augura buon appetito con le Alici “scattiate”
Terminiamo l’approfondimento su Trebisacce con la ricetta di un piatto tipico, tanto per restare in tema: le Alici “scattiate”. Le abbiamo trovate sull’inserto LA CUCINA CALABRESE IN 300 RICETTE TRADIZONALI de LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.
Trebisacce: ecco gli ingredienti necessari per le Alici “scattiate”
Quali ingredienti ci servono per le Alici “scattiate”? I seguenti:
- 600 grammi di alici;
- 250 grammi di pomodorini;
- Un peperoncino piccante;
- Sale;
- Origano;
- Aceto di vino bianco;
- Olio di frantoio.
Trebisacce nella preparazione delle Alici “scattiate”
Siamo a Trebisacce. Allora divertiamoci nella sua cucina, preparando le Alici “scattiate”. Per prima cosa, laviamo le alici. Poi, rimuoviamo da esse sia la testa che le interiora. Dopodiché, passiamo le alici in padella per cinque minuti circa.
Una volta fatto ciò, versiamo l’aceto sulle alici durante la cottura e facciamolo evaporare. Dopo l’evaporazione, aggiungiamo i pomodorini, tagliandoli a pezzetti. A questo punto, passiamo ad impiattare le Alici “scattiate”.
Come ultimo passaggio, spolveriamo con l’origano, provvedendo ad aggiungere un pizzico di sale.
Infine, ti auguriamo buon appetito. E soprattutto buon viaggio, alla scoperta del borgo di Trebisacce. Un luogo in cui l’equilibrio tra gli elementi naturali è tanto il pregio quanto il protagonista di questa Terra.