Visitare Pescara e i suoi dintorni

L’area urbana di Pescara, la più popolosa e importante del medio Adriatico, supera ormai lo stesso tratto terminale della valle del fiume omonimo e si estende anche in quella del vicino Saline.

Ed è verso il Saline che muove inizialmente l’itinerario, seguendo la lunga riviera il cui arenile è fronteggiato da una miriade di scogliere frangiflutto, che movimentano il paesaggio marino. Sorge qui, a Montesilvano Marina, uno dei più grandi complessi alberghieri della regione, che ha potuto svilupparsi grazie all’efficienza delle vie di comunicazione pescaresi: porto-traghetto per Spalato, aeroporto, linee autostradali e ferroviarie per Roma, Bari e Bologna.

Da Montesilvano si risale la valle del Saline, breve corso d’acqua originato dalla confluenza dei fiumi Fino e Tavo, e si prosegue sul fondovalle di quest’ultimo fino a Penne. La valle del Tavo, decisamente asimmetrica, presenta gli abitati più popolosi sulla sinistra idrografica, dove si estendono, disponendosi a grandinata, terrazzi naturali che caratterizzanti il paesaggio agrario nella zona di Loreto Aprutino. Qui, proprio su un ripiano terrazzato, sorge la Chiesa di Santa Maria di Piano, celebre per un Giudizio Universale sulla parete di fondo e tanto rilevante da meritare una deviazione.

La valle del Tavo presenta interesse per un notevole rinnovamento delle culture, particolarmente evidente sul fondovalle, come conseguenza delle diffuse pratiche irrigue, rese possibili dal lago artificiale realizzato sbarrando il fiume in prossimità della confluenza in esso del torrente Gallero. L’ampio specchio lacustre è dominato, sulla Lunga e rilevante è la storia di questa cittadina, documentata sin da epoca preromana. Il centro storico, internamente edificato in laterzi, si presenta molto ben conservato e ricco di monumenti architettonici, sia civili che ecclesiastici. Penne svolge rilevanti funzioni urbane in tutta la fascia pedemontana adriatica del Gran Sasso d’Italia, nei cui riguardi rappresenta un’ottima base di escursioni.

Il cuore del massiccio montano si raggiunge seguendo l’alta valle del fiume Tavo fino a Vado di Sole (1621 metri sm) che immette nel vasto piano di Campo Imperatore, ancora oggi meta, in estate delle greggi transumanti, mentre in inverno lo spesso manto nevoso e la varietà dei pendii richiamano numerosi turisti.

L’itinerario prosegue verso Castel del Monte e Calascio e consente di cogliere la caratteristica disposizione a gradinata del versante meridionale del Gran Sasso, sul quale si alternano lunghi piani carsici, sovente ospitanti pittoreschi laghetti. Da Calascio, dominata dai resti del castello, si procede verso la valle del Tirino, usufruendo dell’agevole strada provinciale recentemente sistemata, in un’area ricca, nella parte più elevata, di rocce fossilifere, e, in quella inferiore, prima di oliveti e poi di mandorleti, beneficati dalla particolare esposizione ai raggi solari che ha fatto meritare a Ofena, il principale abitato del pedemonte, l’appellativo di “forno d’Abruzzo”. Ai piedi id Ofena si estende un ampio piano, ricco di copiose sorgenti dal regine regolarissimo che alimentano il fiume Tirino. La conca o piana di Ofena è nota, però, soprattutto per la sua rilevanza archeologica: qui infatti è stato rinvenuto il famoso “Guerriero di Capestrano”, custodito presso il museo archeologico di Chieti. Seguendo la valle dei Tirino, ci si immette successivamente in quella del Pescara, per percorrere le pittoresche gole di Tremonti, che si aprono tra il massiccio del Gran Sasso e le montagne del Morrone.

L’ultimo tratto dell’itinerario si sviluppa parte sul fondovalle del Pescara e parte sulle morbide dorsali collinari della destra idrografica, che presentano numerosi punti panoramici. In tal senso meritano particolare menzione Tocco da Casauria, nota per le sue “centerbe” e per le sorgenti di petrolio, la celebre basilica di San Clemente a Casauria, edificata in forme di transizione dal romanico al gotico, Turrivalignani, Manopello e Santa Maria Arabona, famosa per la splendida abbazia rilevante esempio di architettura cisterense in Abruzzo.

Il fondovalle del Pescara, procedendo verso la foce del fiume, presenta chiari segni di modernizzazione dell’insediamento e delle attività economiche, ben percettibili dall’alto del centro storico di Chieti, che domina la suggestiva vallata da uno splendido punto panoramico.