Sicilia: i numeri parlano di un turismo in grande ascesa nel 2018

Turismo, turismo e ancora turismo. Quando si parla di Sicilia la parola chiave è facile da indivduare. Un termine che sembra scontato accostare all’isola mediterranea, da sempre attrattiva per migliaia e migliaia di turisti durante l’anno. Inutili nascondere che si tratti del principale volano per l’intera economia siciliana, che può offrire una serie di bellezze di ogni tipo. Non sono soltanto le sei Bandiere Blu della Sicilia a polarizzare l’arrivo dei turisti: Isole, spiagge di sabbia o di scogli, attrezzate per famiglie o adatte a chi ama avventurarsi tra gli scogli e ancora paesaggi rurali e incontaminati, città d’arte, scorci meravigliosi. Senza sottovalutare l’ottimo cibo (a prezzi mediamente contenuti), ulteriore incentivo per una visita in terra sicula.

Insomma, in Sicilia si può trovare davvero pane per i propri denti, sia in senso letterale che figurato! Ma vediamo alcuni numeri relativi al turismo in questo 2018 per capire meglio la portata di questo fenomeno.

B&B +23%

L’interesse verso i B&B cresce di oltre il 23% rispetto alla scorsa stagione. Questo è il primo significativo numero che viene alla luce spulciando un po’ i dati relativi al turismo in Sicilia. Le presenze turistiche superano i 14 milioni, con un incremento di oltre il 7% nell’ultimo anno, e va a sfiorare così il record di presenze fatte registrare nel 2014. L’incremento è dovuto in particolare all’aumento del 5,3% dell’afflusso di turisti stranieri, in aumento del 5,6% rispetto alla passata stagione. La maggior parte di essi ha scelto la provincia di Messina come destinazione preferita, seguita a ruota dalla provincia di Palermo. Bene anche le province di Ragusa e, a sorpresa, di Caltanissetta. Per quanto riguarda le strutture, detto dell’ascesa dei B&B, c’è da segnalare anche la soddisfazione degli albergatori, espressa in una nota inviata a Confesercenti.

Infine la Sicilia si piazza al decimo posto tra le regioni italiane per quanto riguarda gli arrivi complessivi, e al 13esimo posto per numero di presenze globali.

Strutture ricettive in Sicilia: c’è ancora molto da fare

Una località turistica che si rispetti deve presentarsi al meglio sul piano dell’immagine ma soprattutto offrire il massimo delle proprie possibilità per quanto riguarda i servizi. Sul piano delle strutture ricettive la Sicilia può e deve fare ancora molto per mettersi all’altezza di altre zone turistiche d’Italia. Come prima cosa va combattuta la piaga delle strutture abusive che, oltre a contribuire al proliferare di un’economia sommersa, arrecano anche un notevole danno a chi fa bene il proprio lavoro e in generale all’immagine della regione. La media di strutture ricettive in Sicilia è dello 0,16% per kilometro quadrato, mentre in altre zone d’Italia ci si attesta sullo 0,25% a kilometro quadrato. In netta crescita rispetto ad alcuni parametri presi in esame (servizi, politiche attive per migliorare l’attrattività del territorio, rapporto domanda/offerta ecc.) ci sono la zona di Ragusa e Val di Noto e le città di Cefalù, Capo D’Orlando e Sciacca.

Turismo russo in Sicilia: un vero e proprio boom nel 2018

Ma il dato più sorprendente in assoluto arriva dall’Est, e precisamente dalla Russia. Da lì infatti si è scatenato un vero e proprio esodo verso la Sicilia. Una crescita che è stata stimata addirittura nel 300%, sintomo che la regione mediterranea ha saputo mostrare tutto il suo fascino agli occhi dei turisti. Una sinergia, quella tra Sicilia e Russia, certificata dagli accordi che hanno rafforzato le tratte aeree (in particolare quella tra Mosca e Palermo) e in generale i collegamenti tra le parti. Da 3 voli a settimana si è arrivati fino ai cinque nella Sicilia sud-occidentale, e il numero sembra destinato anche a crescere.