Moneglia: una monilia ricca di gioielli dal sapore fruttifero ben custodita sulla riviera ligure

Conosci Moneglia? A prescindere dalla tua risposta, ti diamo il benvenuto per visitarla o riscoprirla. Ci troviamo in provincia di Genova. Questo borgo ha attirato subito la nostra attenzione. Perché?

Stando a I Borghi Più Belli d’Italia, il Comune di Moneglia è un tesoro tutto da gustare. Qui i gioielli non sono ciò che comunemente ci aspettiamo, bensì qualcosa di davvero caro. Ti stiamo incuriosendo? Bene. Sappi che noi ne siamo incuriositi tanto quanto te.

Allora, questo approfondimento è proprio rivolto a te se: desideri un posto lambito dal fascino del mare, impreziosito da profumi e sapori della vegetazione e speziato da attività di salutare svago. Ti ci ritrovi? Dunque, è il momento di indossare i gioielli e sfoggiare il tuo carattere. Buona lettura.

Moneglia: la Monilia che non ti aspetti apre il suo forziere rilucente di tesori

Come già accennato nell’introduzione, Moneglia è un Comune ligure, modestamente grande. Al suo interno, di fatto, si contano all’incirca 2800 abitanti. E nello specifico, 1500 persone nel borgo. Il significato del toponimo Moneglia è veramente singolare. Cosa significa?

Secondo le fonti storiche, il nome della città deriva dal termine latino Monilia, che significa gioielli preziosi. Di quali parliamo? Nulla che luccichi, bensì tutto da gustare. In quanto a Moneglia c'è una ricca vegetazione sui colli. Ed è proprio questa ricchezza a far paragonare i suoi frutti a dei gioielli preziosi. Toponimo azzeccato, non trovi? Soprattutto in un clima attuale che richiede di custodire gelosamente la flora.

Nella città di Moneglia puoi annusare l’aria del mare che ti pervade. La piazzetta del Comune prossima alla spiaggia custodisce la fontana con una scultura a forma di onda. Se ti avvicini al Castello di Villafranca, capirai di cosa stiamo parlando. Qui un giardino botanico, dalla personalità mediterranea, circonda la fortezza. Cosa si può ammirare in questo prezioso verde? Le piante di:

  • Agave
  • Ginestra
  • Timo
  • Cappero spontaneo
  • Vite americana
  • Gelsomino
  • Canna
  • Palma
  • Glicine
  • Finocchio selvatico.

Questo giardino nasce come omaggio al poeta e librettista Felice Romani. Pare che da una collaborazione artistica con Vincenzo Bellini sia nata la Norma. Di fatto, un dipinto del 1828 realizzato da Giovanni Migliara, ritrae Romani e Bellini su di una barca nei pressi del Castello di Moneglia. Non c'è da stupirsi che la bellezza della natura sia fonte d’ispirazione. Sei d’accordo?

Moneglia: la sua luccicante bellezza ti rapisce in un abbraccio elegante e deciso

Come si raggiunge Moneglia? Qualunque cosa preziosa è ben custodita, di solito. E così è anche per questo monile. Scovare la città assomiglia quasi a una caccia al tesoro. L'ingresso al borgo prevede l’attraversamento di una galleria ricavata nella roccia. E qui bisogna attendere il proprio turno per transitare. La natura ci impartisce sempre delle lezioni fondamentali. In tal caso, la pazienza.

Quando arrivi a Moneglia, ne comprendi subito il valore. Il Comune si trova diviso in due borghi, al cui confine, una volta, scorreva un fiume. E tali borghi corrispondono a:

  • Due parrocchie
  • Due campanili
  • Due chiese.

Moneglia: il gioiello incastonato tra chiese e fortezze dallo stile originale

Noterai che, Moneglia si trova cinta, per così dire, tra i campanili di San Giorgio e Santa Croce e le rispettive fortezze di Villafranca e Monleone. Nonostante le intemperie abbiano scalfito le tracce storiche, nella città si possono ammirare ancora antiche costruzioni.

Nel XII secolo, al fine di proteggere Moneglia, i Genovesi costruiscono due fortezze, una a Villafranca e l’altra a Monleone. La prima, purtroppo, viene dapprima distrutta nel corso dell’ultima guerra e poi ricostruita in parte. Mentre della seconda non rimane che un piccolo castello, il cui stile è chiaramente Coppedè. Quali sono le caratteristiche di una costruzione in Coppedè? Ce lo spiega l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di ROMA CAPITALE.

Lo stile Coppedè viene lanciato dalla Casa Artistica Coppedè di Firenze, il cui maestro fondatore è Mariano. Egli spicca per le sue doti artistiche in:

  • Artigianato
  • Intagliatura
  • Decorazione
  • Scultura
  • Ebanisteria.

Moneglia: uno sguardo da vicino allo stile Coppedè

Così, da un’attività a conduzione familiare lo stile Coppedè compie la sua scalata verso il successo. L’espressione artistica del maestro Mariano si contraddistingue nelle sue opere d’ispirazione sia cinquecentesca che manieristica. Quindi, le realizzazioni in stile Coppedè puntano su delle peculiarità, quali ingigantimento, stravaganza e contraddizione.

Ed in questo gioco di stili, si rivisitano i tratti che abbracciano l’arte gotica, quella del Quattrocento e lo stile del Cinquecento. Vi sono addirittura caratteristiche evidenti perfino dello stile moresco. Diverse sfumature, insomma, concorrono a comporre lo stile Coppedè.

Moneglia: il borgo ligure stretto nell’abbraccio tra mare e collina e cinto da due campanili

Se sali sulla fortezza di Villafranca, scorgerai che Moneglia si trova stretta nell’abbraccio tra mare e collina. Ed in questo quadretto non solo vedrai l’abbraccio che stringe il borgo tra mare e collina. Ma anche la presenza di due campanili che si stagliano intorno a Moneglia.

Il campanile collocato a ovest è quello della chiesa di San Giorgio. Mentre l'altro a est appartiene alla chiesa di Santa Croce. Come già accennato, per tanto tempo, il borgo di Moneglia è stato tagliato in due parti da un torrente, tracciando così nettamente il confine tra i quartieri.

La chiesa di San Giorgio è stata eretta per volere dei monaci benedettini nel XIV secolo. Al suo interno, essa custodisce il chiostro francescano risalente al XV secolo e due pale d’altare realizzate secondo i dettami dell'arte gotica, che risalgono al Quattrocento.

Visitando, invece, la chiesa di Santa Croce, è subito visibile il sagrato realizzato nell’Ottocento. Esso è davvero spettacolare, poiché si tratta di un rissau, termine francese che designa qualunque pavimentazione in mosaico acciottolato. Essa è posta all’ingresso di luoghi di culto, palazzi e giardini della Liguria. Entrando, poi, nella chiesa, vi sono le sculture lignee delle Madonne, opera della maestria dello scultore Maragliano. E un crocefisso dell’epoca bizantina. Attorno a quest'ultimo aleggia la leggenda secondo cui esso sarebbe arrivato dal mare, per miracolo.

Moneglia: un monile del suo scrigno è l’edificio più antico del borgo

Lo sai qual è l’edificio più antico di Moneglia? Se non conosci la risposta, ti rispondiamo noi. È l’oratorio dei Disciplinanti. In base alle fonti storiche, questo oratorio sarebbe sorto nel X secolo. Il nome, forse, incute timore. E di fatto, secondo la definizione sull’Enciclopedia Treccani, il significato legato al contesto è proprio quello dei penitenti.

Restando in tema artistico, le pareti dell’oratorio dei Disciplinanti sono decorate con quattro affreschi le cui raffigurazioni corrispondono ai periodi storici tra Duecento e Settecento. Dunque, qualcosa di inestimabile valore.

Moneglia: scopriamo i monili nascosti nel forziere dal sapore fruttifero e dallo spirito avventuroso

Come ci si diverte a Moneglia? Questa domanda, in fondo, ce l’aspettavamo. E infatti abbiamo in serbo per te la risposta. Ogni luogo che si rispetti, dispone sia di turismo religioso sia di quello culturale. Senza tralasciare, ovviamente, le attività di svago.

Allora, cominciamo col dirti che in quanto agli sport praticabili, qui si può scegliere tra:

  • Nuoto
  • Diving
  • Parapendio
  • Surfing
  • Trekking
  • Passeggiate a cavallo.

Poi, ci sono gli eventi organizzati per tutto l’anno. In primis, ti suggeriamo di non perderti la Mostra mercato dell’olio extravergine d’oliva. Quando si tiene? Il lunedì di Pasqua. Perché tale mostra è rilevante? Si tratta di un olio esclusivo, prodotto localmente e fregiato della Dop Riviera del Levante. Per l’occasione si vendono prodotti biologici tradizionali della zona.

Poi, si tengono concerti di musica nelle chiese, a partire dal periodo pasquale e fin al mese di settembre. Inoltre, puoi assistere a varie manifestazioni sia religiose che culturali durante l’estate, tra luglio e agosto. E tra queste spicca il Festival del Giallo per gli amanti del genere.

Infine, un altro evento degno di nota è l’Incanto di Natale. Se ti rechi a Moneglia, dal 20 al 31 dicembre, grazie alle visite guidate, puoi vedere i presepi tipici del borgo, gustando al contempo pietanze tradizionali.

Moneglia: ti va di mangiare un bel piatto di Trenette al pesto, abbinando il Bianco di Moneglia?

Paese che vai, piatto che trovi. E a Moneglia quello tradizionale si chiama Trenette al pesto. Abbiamo trovato la ricetta per te sull’inserto LA CUCINA GENOVESE IN 300 RICETTE TRADIZIONALI de LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO. Inoltre, abbiamo scoperto che la Liguria produce dell’ottimo vino bianco. Per chi non lo sapesse. Ora ti sveliamo i dettagli.

Moneglia: ecco la ricetta delle Trenette al pesto

Come si preparano le Trenette al pesto? Partendo dalle porzioni per sei commensali, abbiamo bisogno dei seguenti ingredienti:

  • 500 g di Trenette preferibilmente integrali;
  • Una patata tagliata a dadolini;
  • 100 g di fagiolini tagliati a pezzettini;
  • 45 foglie di basilico ligure;
  • Due spicchi di aglio;
  • Un pizzico di sale grosso;
  • Olio extravergine d’oliva;
  • Un cucchiaio e mezzo di pecorino grattugiato;
  • Una manciata di pinoli freschi;
  • Un cucchiaio e mezzo di parmigiano reggiano grattugiato.

Per prima cosa dobbiamo preparare il pesto. Perciò prendiamo il mortaio di marmo in cui andiamo a mettere il basilico, l’aglio, i pinoli e il sale grosso. Mentre pestiamo questi ingredienti, aggiungiamo una piccola quantità di olio alla volta. Questo procedimento deve avvenire pazientemente e con costanza. Solo così, otterremo l’emulsione utile, nella quale va poi versato il formaggio.

Quanto olio occorre? Questo dipende dal grado di assorbimento del composto. Una volta pronto il pesto, è il momento di cuocere la pasta. Quindi riempiamo una pentola d’acqua, versiamo il sale e accendiamo. Quando l’acqua bolle, vi caliamo le Trenette insieme ai fagiolini e alle patate.

A cottura ultimata, possiamo scolare le Trenette, tenendo da parte dell’acqua. Perché? Essa ci potrebbe servire tra poco nel tocco finale. Ora è il momento di impiattare, pertanto condiamo il tutto con il pesto, valutando se bisogna aggiungervi acqua. Infine, serviamo.

Moneglia in un sorso del suo autoctono vino bianco, il Bianco di Moneglia

Per chi ama il vino o per coloro che non intendono rinunciarvi a tavola, ecco che la chicca è servita anche a Moneglia. Forse non tutti lo sanno, ma in buona parte della Liguria vengono prodotti vini bianchi, dal tocco personale. Essi risultano gradevoli al palato per via delle loro originali caratteristiche organolettiche.

Da quali uve si ricavano i suddetti vini bianchi? Qui citiamo le più famose:

  • Albarola
  • Bianchetta
  • Bosco
  • Pigato
  • Rollo
  • Vermentino.

Da queste uve, poi, si ricavano vini di pregio. E tra questi spicca certamente il Bianco di Moneglia. Di' la verità. Te l’aspettavi? Speriamo di averti condotto in un’esperienza sensoriale dalla salutare ebbrezza. Si sa, quando un posto esclusivo (e quasi sconosciuto) ha tutto, esso riesce a suscitare il nostro interesse, oltre che a destare stupore. Come Moneglia.

Fai buon viaggio, e tesoro dei nostri consigli. Grazie per averci letto.