Grottammare: la Grupte a mare tra natura, svago e specialità autoctone
Grottammare. Un toponimo che la dice tutta, ma soprattutto lunga. Dove siamo? In uno dei borghi di mare più belli della provincia di Ascoli Piceno. Nella città di Grottammare si contano poco più di dodicimila abitanti.
Grottammare nasce tra fortificazioni difensive e commercio di cereali, legname e vino. Una cosa, questa, che arricchirà la sua cucina. E naturalmente, la sua identità. Perché parliamo di Grottammare? Domanda lecita.
Abbiamo scelto di scrivere un approfondimento su Grottammare perché questo Comune sa coniugare tradizione e innovazione, senza mai smarrirsi. Dunque, ti invitiamo in questo viaggio nella natura. Che al contempo si tradurrà in un’esperienza divertente, lambita dalla storia, raccontata attraverso i suoi antichi siti storici.
Allora, sei pronto per un’immersione nel gusto?
Indice
- Conosciamo meglio la Grupte a mare
- Il profumo dell’Arancio Biondo e dell’Alloro?
- Prodotti ittici autoctoni di Grottammare
- Se raccontassimo Grottammare in un piatto, quale sapore avrebbe?
- Frustengo, Frostengo, Frunstingù o Frustenga?
- Una passeggiata per il borgo di Grottammare
- La Marina di Grottammare, tra i villini dall’aria Liberty
- Musei di Grottammare
- Su quali note si vive l’estate nel borgo?
Conosciamo meglio la Grupte a mare
Perché definiamo Grottammare con il toponimo di Grupte a mare? Stando alle fonti storiche divulgate su I Borghi Più Belli d’Italia, le origini della città risalirebbero all’inizio dell’XI secolo.
A quel tempo, il castello di Grottammare reca il nome di Grupte o Grocte. Tuttavia, la sua denominazione subisce delle modifiche. Questo sembra un gioco di parole. O meglio uno scioglilingua. Se lo pensi anche tu, ci troviamo d’accordo.
Il Comune di Grottammare viene persino chiamato Cripte. E non è tutto. Addirittura, secondo altri documenti, il borgo sarebbe stato ribattezzato Supportica o Subportica, a motivo del vecchio incasato. Mentre Grotte identificherebbe le antiche fortificazioni difensive.
Il profumo dell’Arancio Biondo e dell’Alloro?
Grottammare è al centro dell’agrumicultura italiana. Ma come giunge il borgo a tale risultato? La risposta va indietro nel tempo, fin al XIV secolo. A quel tempo, spuntano le prime coltivazioni di arance, che sarebbero state importate dai traffici commerciali attivi nel Mediterraneo. Ad oggi, l’agrume è famoso come l’Arancio Biondo del Piceno.
Il successo è tale che si diffondono dei veri e propri giardini di arance. Viene data loro una grande importanza, pertanto ci si chiede come proteggerli dalle intemperie. Poiché la necessità aguzza l’ingegno, si costruiscono dapprima delle strutture perimetrali attorno agli aranceti. E poi si installa il frangivento. Quest'ultimo protegge le arance dal freddo.
Di cosa è composto il frangivento? Da un’altra pianta autoctona, cioè l’Alloro di Grottammare. Esso fungeva da protezione quando il vento soffiava da nord. E da funzione protettiva, tutto si modella, affermandosi in una florida tradizione vivaistica. Di fatto, l’Alloro di Grottammare si conquista la notorietà perfino in Europa.
Grottammare: a cosa serve l’agrumeto impiantato dal vescovo Bartolomeo Bacher?
Restando in tema di arance, la sua coltura diventa molto ambita. Infatti, il vescovo Bartolomeo Bacher pensa bene di impiantare un agrumeto alle pendici di Grottammare? A quale scopo?
Naturalmente, l’intenzione del religioso è del tutto produttiva. Così ne traggono beneficio, persino a posteri, le attività che dipendono dall’arancio. Su scala industriale. Tra Ottocento e Novecento si assiste all’incremento della coltivazione delle arance. E di esse non ci si nutre soltanto.
Basti pensare che dall’arancio vengono ricavati e commercializzati i seguenti prodotti:
- Liquori
- Profumi
- Conservati.
Prodotti ittici autoctoni di Grottammare
Se ti rechi a Grottammare, cosa puoi gustare? Innanzitutto, il pesce. E le specialità ittiche della zona comprendono:
- Spigole
- Orate
- Sanpietro
- Rane pescatrici
- Calamari
- Merluzzetti
- Busbane o Vesbane
- Zanchette
- Triglie
- Scorfani
- Suri
- Cicale di mare o Panocchie
- Mazzancolle
- Lumache di mare
- Bulli
- Seppie
- Polpi.
Come si prepara il pesce a Grottammare? Di norma, le pietanze di mare vengono preparate in guazzetto oppure all’acquapazza. O ancora in brodetto. Di solito, per il pesce è maggiormente richiesta la frittura. Qualcosa di leggero, insomma. E di tipicamente estivo.
Se raccontassimo Grottammare in un piatto, quale sapore avrebbe?
Non esiste località che non abbia un sapore preciso. E talvolta addirittura deciso. Se raccontassimo Grottammare in un piatto, di cosa saprebbe? Giustamente ci viene da pensare al mare. Ed è così, fondamentalmente. Ma in tal modo stereotipiamo una località, identificandola soltanto in base alla sua morfologia. Mentre c’è dell’altro. Sempre.
Cos'altro c’è da sapere? Ad esempio, che il piatto tipicamente tradizionale di Grottammare ma anche della provincia di Ascoli Piceno è un dolce a base di frutta secca. Come si chiama? Frustingo. E ti diciamo ancora di più. È una ricetta natalizia. Sì, hai capito bene. Pur trovandoci in una località balneare.
Quali ingredienti compongono il frustingo? Eccoli qui di seguito, tra le sue varianti:
- Fichi secchi
- Uva passa
- Mandorle
- Noci
- Vino cotto
- Canditi
- Spezie.
Frustengo, Frostengo, Frunstingù o Frustenga?
Ebbene no. Non siamo impazziti. Del Frustingo esistono delle varianti perfino nel nome. E questo vale sia per Grottammare che per altre zone delle Marche. Abbiamo pensato di approfondire la ricetta di questo dessert tipicamente natalizio. Per una nota dolce. Sia d’estate che d'inverno.
In questo capitolo trattiamo la Frustenga, di cui abbiamo trovato la ricetta sull’inserto LA CUCINA DELLE MARCHE IN 1200 RICETTE TRADIZIONALI de “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO”.
Gli ingredienti della Frustenga
Al fine di preparare la Frustenga di Grottammare, abbiamo bisogno di determinati ingredienti, solitamente reperibili in qualunque stagione. Vuoi scoprirli? Eccoli qui di seguito:
- 250 grammi di farina bianca
- 250 grammi di farina gialla
- 120 grammi di fichi secchi, tritati grossolanamente
- 50 grammi di uvetta
- 60 grammi di gherigli di noci, pelati e tritati
- Burro per ungere la teglia
- Pangrattato
- Olio d’oliva.
Come si prepara La Frustenga di Grottammare?
In che modo possiamo preparare correttamente la Frustenga di Grottammare? Per prima cosa occorre mettere a bagno i fichi e l’uvetta nell’acqua tiepida. Poi, una volta imbevuti, li scoliamo e li strizziamo. Adesso versiamo undici litri e mezzo d’acqua in una pentola e accendiamo. Finché attendiamo l’ebollizione, provvediamo a mescolare le farine.
Quando notiamo che l’acqua sta bollendo, è il momento di versarvi le farine a pioggia e adagio, mescolando con un bastone di legno. L'obiettivo è quello di ottenere un composto morbido. Una volta ottenuto, togliamo la pentola dal fuoco e uniamo fichi, uvetta e noci, avendo cura di continuare a mescolare il tutto.
Successivamente, imburriamo una teglia, che al contempo rivestiamo di pangrattato. Bene. Ora, in questa andiamo a versare il composto ottenuto, umettandolo con un filo d’olio d’oliva. Così, accendiamo il forno a 180 gradi e inforniamo. Lasciamo che la pietanza si cuocia dorandosi. Infine, possiamo servire la Frustenga sia tiepida che fredda. Buon appetito.
Una passeggiata per il borgo di Grottammare
Adesso facciamo una passeggiata per Grottammare. Innanzitutto, scorgiamo dalla collina i resti della rocca edificata nell’XI secolo. Qui si trova il vecchio incasato, quale prova della storia preziosamente antica del borgo.
Dopodiché, ci dirigiamo verso il Torrione della Battaglia. Cos'è? Una fortificazione risalente al XVI secolo, per la quale hanno terminato dei lavori di ristrutturazione. Tale costruzione è famosa anche per l’arte del maestro Pericle Fazzini.
Un altro edificio importante è il settecentesco Teatro dell’Arancio, sottoposto ad opere di restauro. Se ti trovi davanti a questo sito, noterai che su di una facciata vi è una nicchia, dentro cui hanno inserito una statua di Papa Sisto V, realizzata da uno scultore svizzero nel 1794. Mentre l’ingranaggio dell’orologio si deve a Pietro Mei, che l’ha messo a punto nel 1844.
La Marina di Grottammare, tra i villini dall’aria Liberty
Uno spettacolo decisamente signorile assicurato da Grottammare è certamente quello che ti conduce verso la Marina. Perché questo suona così affascinante? La risposta ce l'ha il Viale Colombo. Quest’ultimo è stato creato nel 1890, con pavimentazione dapprima in porfido e poi modificata in marmo bianco di Carrara.
Per cosa si contraddistingue Viale Colombo? Di fatto, Grottammare ha in serbo, in Viale Colombo, un respiro in stile Liberty insieme al tipico stile architettonico dei primi del Novecento.
Ad esempio, il villino Matricardi-Cola reincarna i tratti propri dello stile Liberty all’italiana, con le sue decorazioni di maioliche. Dunque, passando di qui, non fai altro che discendere dolcemente verso il mare.
Musei di Grottammare
Se ti rechi a Grottammare, allora fai un salto tra i suoi incantevoli musei. Ce ne sono ben quattro. E qui l’arte la fa da padrona. Di casa, ovviamente. Quali sono? Te li sveliamo subito:
- MIC, ossia Museo dell’Illustrazione Contemporanea, nella piazza Kursaal, che custodisce disegni e fumetti comico-satirici di noti fumettisti e illustratori italiani;
- Museo del Tarpato, dedicato al pittore naif Giacomo Tarpato, soprannominato il Ligabue dell’Adriatico;
- Museo del Torrione proprio del Torrione della Battaglia, al cui interno sono custoditi bronzi, argenti, opere e taccuini appartenuti allo scultore Pericle Fazzini;
- Museo Sistino, nel quale si trovano oggetti sacri delle chiese di Grottammare ed un calice lasciato in eredità dal Papa Sisto V.
Su quali note si vive l’estate nel borgo?
L'estate di Grottammare promette bene. E su quali note la possiamo vivere? Ti suggeriamo alcuni eventi che arricchiscono il borgo, attraendo molti visitatori. Cominciamo dalla musica, per l'appunto.
Grottammare canta in un mare di nostalgia degli anni ‘80
Hai nostalgia delle canzoni degli anni ‘80? O semplicemente ti piacciono quelle note? Allora, non puoi perderti RetroMania80. In questo evento di Grottammare vengono festeggiati i brani divenuti icona del panorama musicale appartenente a un’epoca musicale memorabile.
Oltre ad ascoltare la musica dal vivo che ti riporta nei ricordi o nelle emozioni, al RetroMania80 si tengono:
- Mercatini
- Mostre
- Seminari
- Retrogaming
- Street-food.
Grottammare prende la tintarella di luna, in onore di Franz Liszt
Inoltre, a Grottammare si onora la memoria del maestro ungherese Franz Liszt con l’omonimo Festival Liszt, istituito nel 2003. Durante questa ricorrenza, tutti i ristoranti del borgo antico si agghindano a festa per l’occasione.
Di fatto, vengono organizzate le cene a lume di candela, illuminate dal chiaro di luna. Vi partecipano artisti dal calibro internazionale.
Grottammare scherza sull’amore con il Cabaret Amore Mio
Infine, ti consigliamo di assistere al Cabaret Amore Mio di Grottammare. Ecco perché ti diciamo che in questo evento la città scherza sull’amore. Si tratta di un festival che celebra l’umorismo, fondato nel 1985.
Qui giungono i comici provenienti dal territorio nazionale, poiché la rassegna è una delle più importanti dell’Italia. Un appuntamento che riscuote un gran successo, di volta in volta. Si sa, la vita può essere alquanto amara, perciò la comicità addolcisce il menu esistenziale.
Concludendo l’approfondimento su Grottammare, speriamo di averti entusiasmato. È risaputo, ma mai scontato, che ridere faccia bene alla salute. Inoltre, girovagando impariamo molte curiosità interessanti. Il bello della vita, in fondo, sta nel piacere della scoperta. Non trovi?